L'economia del cervello e la scoperta di nuovi sé

Si ha, si prende, si contrae, si perde.
E ancora: può essere buona, cattiva, addirittura pessima.
Possiamo inoltre farcela,senza più avvertirne la presenza talmente si instilla nella nostra quotidianità...
Cos'è?
L'ABITUDINE!

Esistono circostanze in cui le nostre azioni sono guidate dalla nostra abitudine a compierle:
Nulla di pensato, nulla di progettato e a volte, nulla di sensato.
D'altronde siamo fatti così, no? E abbiamo sempre agito così! Eppure qualcosa va storto perché non ci sentiamo esattamente come vorremmo.

Ci capita farci risucchiare dalla nostra dispensa in cucina per soddisfare la fame nervosa che ci travolge nel mezzo del pomeriggio, confrontandoci dopo (Sempre. Solo. Dopo.) con gli ennesimi sensi di colpa che ci privano dell'ultimo granello di autostima che ci era rimasto.

Oppure mentre studiamo, ci ritroviamo nuovamente con le dita in bocca intenti a rosicchiarne ogni millimetro, sebbene già dieci cerotti fa ci eravamo ripromessi di farla finita con quel viziaccio.

Ci rendiamo conto di essere persone sedentarie ma tuttavia sappiamo che la sera alle 21.00 c'è il nostro appuntamento con la TV.

E ancora, al mattino, nessuno può toglierci il nostro caffé, sacro e unico elemento della nostra colazione perché "sin da quand'ero piccolo, non ho mai mangiato appena sveglio; preferisco una merendina verso le 10.00... Lì invece mi si apre la voragine!"

Per quanto siano numerosissime le abitudini che possiamo elencare e che vorremmo, in alcuni casi, tanto abbandonare, moltissime delle nostre pratiche quotidiane si inscrivono perfettamente in quel processo che sono solita definire economia del cervello e che ci garantisce un notevole risparmio di tempo ed energia psicofisica attivando delle sequenze comportamentali, cognitive o emotive in modo automatico e che pertanto non richiedono monitoraggio costante da parte della nostra mente.

Non scordiamo tuttavia che se funzioniamo per la maggior parte della nostra esistenza sociale e lavorativa in modalità di pilota automatico, autorizziamo il nostro cervello ad essere pigro; le nostre intuizioni ad essere meno dinamiche e la nostra Essenza a diventare una Sempremeno Brillante Presenza, perché, tutto sommato, si trasforma in un'entità annoiata o costretta a comportarsi, a suo stesso avviso, in modo poco desiderabile.

Modificare i segmenti della giornata che proprio non riteniamo portatori di Benessere e Stima personale è un processo strutturato che richiede di soppiantare consuetudini ormai consolidate tanto da essere agite in uno stato di sottocoscienza; ciò nonostante, tutto ha inizio da uno step fondamentale:

Riconoscere l'abitudine per giungere, dopo un accurato esercizio, all'intercettazione del tassello che la precede: il suo segnale di innesco ossia il trigger che consente l'attivazione della sequenza comportamentale (routine) in grado di condurre, tutto d'un fiato, alla gratificazione conclusiva.

Abbiamo sempre fatto così? Benissimo, se non ne siamo completamente fieri o tale attitudine comporta ogni volta conseguenze spiacevoli, forse è il caso di mettere in discussione l'idea di agire per sempre allo stesso modo. Forse è il caso di inserire nel nostro bagaglio personale qualche nuova sequenza comportamentale più forte, efficace e gratificante di quella precedente!

Come? Iniziamo rispondendo a 10 semplici domande per metterci in gioco e per aumentare i nostri livelli di Consapevolezza e Flessibilità Cognitiva:
  • Appena apro gli occhi mentre sono ancora nel letto, qual è la prima azione che compio?
  • Cosa mangio per colazione al mattino?
  • Con quale mano mi pettino?
  • Quale scarpa allaccio per prima?
  • Prendo sempre l'ascensore?
E ancora:
  • In pizzeria, quale pizza prendo di solito?
  • In negozio, quale colore di abiti prediligo?
  • Con il partner, come siamo soliti salutarci al telefono?
  • Al rientro dal lavoro, cosa sono solito fare per prima cosa?
  • Come sono solita truccarmi/pettinarmi quando esco per un caffé?
Modificare alcune di queste tendenze rende innanzitutto inaspettatamente colorata la nostra giornata; in secondo luogo affina la nostra capacità di isolare comportamenti specifici, conducendoci, gradualmente, allo step successivo:

Captarne l'istante prima
.

L'intervento psicologico con approccio cognitivo-comportamentale è propenso ad analizzare il modo di funzionare del paziente al fine di renderlo esperto a compiere scelte consapevoli e orientate alla costruzione di sé.

Non siamo costretti a convivere con abitudini non gradite, né siamo infelicemente condannati ad essere nello stesso identico modo in cui siamo sempre stati o si sono sempre aspettati di vederci, SE ciò non ci ha reso per l'appunto - FELICI - .

La soluzione non è il senso di colpa, l'autocommiserazione, la rigidità verso il cambiamento o il disprezzo verso sé stessi:

Tutto sta nel prendere coscienza di ciò che "è d'avanzo" e apportare graduali modifiche proprio al modo in cui ci rapportiamo con esso, partendo dal suo segnale d'innesco e avventurandoci sorprendentemente alla Scoperta di Nuovi Sé.



D.ssa Federica Vallarelli
Psicologa dell'area neuropsicologica
Approccio Cognitivo - Comportamentale

331 843 92 03
fed.vallarelli@gmail.com
Pinerolo (Torino)